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Le paure

La paura è quella sensazione di forte preoccupazione, di insicurezza, di angoscia, che si avverte in presenza o al pensiero di pericoli reali o immaginari.

Essa è un meccanismo autoprotettivo utile alla crescita del bambino, in quanto attiva alcune reazioni che servono a difenderlo dai potenziali pericoli che provengono dall’ambiente.
Le paure dei bambini sono potenzialmente infinite, esistono tuttavia paure tipiche: il buio, la morte, l’abbandono... Importante è sapere come elaborarle...

Già dai primi giorni di vita il bambino manifesta una forma primaria di paura data dalla perdita del rapporto con i genitori, rapporto veicolato dal contatto fisico (tatto, voce, odore).

Intorno ai 6/8 mesi, il bambino manifesta la paura dell'estraneo. Tale emozione è collegata ad una nuova capacità: quella di riconoscere una persona estranea rispetto ad una familiare. Un istinto autoprotettivo spinge il bambino ad un'iniziale diffidenza rispetto all'estraneo che non sa qualificare come buono o cattivo. 

Fra i 2 ed i 3 anni il bambino sperimenta un senso di potere fornitogli dalle crescenti acquisizioni autonome, maggiore destrezza motoria ed espressiva. È il periodo del "no", dell'opposizione come autoaffermazione. Parallelamente apprende il controllo degli sfinteri, che da un lato aumenta il suo sentimento di potere (controllare il proprio corpo) ma dall'altra lo sottopone a nuove regole. Tale esperienza spesso si accompagna alle paure di questa "sporcizia" prodotta dal corpo, della sua scomparsa nel water (un luogo che a volte può far paura che risucchia, dove tutto scompare...). In questa fase la fantasia del bambino si popola di mostri ed aggressori, spesso il gioco simbolico è connotato aggressivamente. Emerge la paura del temporale, dei mostri, delle streghe, elementi che affascinano ed al tempo stesso spaventano. Il bambino in questo periodo manifesta inoltre la paura dei pericoli fisici, di ferirsi, di ammalarsi, quasi temesse una concretizzazione delle sue paure. 

Intorno ai 6 anni il bambino manifesta curiosità circa l'origine della vita, il sesso, la morte. Tali domande sono indice di un nuovo passaggio evolutivo in cui  prende coscienza della ciclicità della vita (le cose iniziano e finiscono). A volte questo genere di domande mette in difficoltà gli adulti, ma non va scoraggiato, così come non va provocato: occorre attendere i tempi del bambino ed essere pronti a rispondere con chiarezza e semplicità.

L'indipendenza e l'autonomia passano attraverso le inevitabili e progressive separazioni: dall'unità con la mamma alla permanenza all'asilo, all'ingresso alle elementari e così via. Le paure di separazione accompagnano quindi i bambini nel loro sviluppo. Nella forma primaria si manifestano tra il 12° e il 18° mese di vita ed indicano una tappa evolutiva: in questa fase, infatti, il bambino inizia a gattonare, poi a camminare, a correre via, a staccarsi cioè consapevolmente. Le paure legate alla separazione si ripresenteranno più volte nel corso dello sviluppo, specialmente nelle fasi di transizione, di passaggio le cosiddette "crisi di sviluppo".
 

Come possiamo aiutare i  bambini ad affrontare le loro paure?

Comportamenti positivi

  • Permettiamo ai bambini di esprimere liberamente le loro emozioni. Ascoltiamo quali sono le loro emozioni e le fantasie che li inquietano. Riuscire a parlarne e sentirsi accolti riduce la tensione e aiuta ad affrontare il problema.

  • Mostriamo loro il nostro affetto nel momento in cui la paura si manifesta. Una presenza calma e affettuosa ha un immediato effetto tranquillizzante.

  • Educhiamo i bambini a comportamenti positivi: proponiamo loro favole e fiabe che abbiano sempre degli eroi positivi che sconfiggono i cattivi grazie alle loro doti di bontà e gentilezza

  • Aiutiamo il bambino a capire e valutare le conseguenze dannose di un suo comportamento, senza però intimorirlo oltremisura.

  • Diamo fiducia al bambino affinché si senta capace di affrontare le sue paure.

  • Accogliamo le paure come un aspetto della crescita.

 Comportamenti da evitare  

  • Rispettiamo i tempi di ogni bambino ed evitiamo il confronto con altri.

  • Non diciamo mai: "Devi essere forte": spingere un bambino a viso aperto contro una paura può ingigantire il problema.

  • Non facciamo sentire i bambini dei fifoni si sentiranno inadeguati.

  • Non aggiungiamo le nostre paure alle naturali paure del bambino, tanto meno le nostre eventuali preoccupazioni o angosce.

Contatti

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  • Cell. +39 388 19 64 130
  • Contrada Papuccio snc
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  • Calabria - Italy

Orari di apertura

Lun-Ven 8.00 - 17.00

Sabato 8.00 - 12.30

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